LA TALPA, RECENSIONE: NON TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE. E TU CHE VOTO DAI?

“Sei tu La Talpa?”. È la domanda che mi sono posto guardando la prima puntata della nuova edizione del reality, tornato finalmente in palinsesto dopo tanti anni.

Il programma risulta infatti molto diverso rispetto alla versione storica condotta da Paola Perego: non solo ha perso la diretta e lo studio, anche l’impostazione è completamente nuova, con i concorrenti ben vestiti, seduti in un elegante cortile in provincia di Viterbo, a commentare le clip delle prove registrate nei giorni precedenti.

La nuova Talpa è una specie di talk, in cui si parla tanto e si rivivono, tramite video sapientemente montati, i momenti che hanno -quelli sì- il vero sapore della versione originale del reality, ovvero le prove, i possibili interventi della talpa e i sospetti.

Sono lontani i tempi del reality spietato e dal sapore esotico, con dure prove fisiche condotte live e tutti i possibili imprevisti (e le emozioni) legati alla trasmissione in diretta.

È venuta a mancare l’ambientazione tropicale, con i richiami alla cultura locale, che faceva da sfondo alle prime edizioni.

È venuta meno anche la conduzione più diretta e spontanea della Perego, in favore di quella “telefonata” della Leotta: auricolare o meno, la giovane conduttrice sembra recitare un copione, peraltro in modo piuttosto freddo e piatto; Diletta fa bene il proprio compitino, risultando però poco spontanea.

Ma non tutto il male vien per nuocere. La nuova formula ha portato con sé alcuni indubbi vantaggi:

il gioco è entrato subito nel vivo, con i concorrenti da subito impegnati a rimbalzarsi accuse e sospetti. In questo ha aiutato l’ingaggio di concorrenti di reality di professione, nonché provocatori nati, come Marina La Rosa e Gilles Rocca;

il montaggio aiuta: se da un lato si perdono l’immediatezza e l’emozione della diretta, dall’altro si risparmiano al pubblico imprevisti e tempi morti che rallentano e appesantiscono le prove, facendole risultare lunghe e noiose.

Da segnalare inoltre l’inedita presenza, in un reality Mediaset, di idee autorali (sì, è una frecciatina): dopo anni di Grandi Fratelli e Isole sempre uguali a loro stessi, l’azienda propone un reality con qualche elemento di novità (alcuni azzeccati e altri no, ma almeno ci sono).

Tali elementi sono forse fin troppi: molti utenti social, commentando la puntata in diretta, hanno bollato come poco chiaro il meccanismo della nuova Talpa e come confusionaria la narrazione della prima puntata, fra anfore e aste che poco c’entrano con il concept del gioco.

Inspiegabile la mancanza di uno dei momenti più iconici delle passate edizioni, ovvero la cerimonia di assegnazione del ruolo di “talpa”: l’infiltrato è stato questa volta stabilito e preparati a priori e la comunicazione dei ruoli è stata totalmente bypassata.

Ricordo quando i ruoli venivano assegnati tramite l’apertura in diretta di pergamene, riportanti la scritta “tu sei la talpa” / “non sei tu la talpa”, che poi venivano immediatamente bruciate; sulle espressioni fredde, ma talvolta anche di sorpresa o delusione, dei concorrenti all’apertura della pergamena si apriva un dibattito in studio da cui scaturivano i primi sospetti sull’identità del traditore.

Il mio voto finale alla prima puntata della nuova Talpa è 6,5: se da un lato, da nostalgico delle edizioni storiche, so che sentirò la mancanza della Talpa originale (un altro programma!), dall’altro lato riesco ad apprezzare alcuni aspetti positivi che Mediaset non è riuscita a realizzare nei suoi altri reality.

E voi, che voto date alla prima puntata?

– Recensione a cura di Sabato –PubblicitàPubblicità

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