IL CONSIGLIO D’EUROPA STRIGLIA L’ITALIA: IN TV TROPPA INFLUENZA POLITICA E DIFFIDE LEGALI

L’informazione in Italia, sia televisiva che su carta stampata, sta vivendo un periodo drammatico. Lo certifica non il primo comunista che passa ma il Consiglio d’Europa.

Il rapporto annuale sulla libertà di stampa in Europa, pubblicato dalla Piattaforma per la sicurezza dei giornalisti sponsorizzata dal Consiglio d’Europa, traccia un quadro preoccupante per l’Italia. Il Paese è incluso nel capitolo “Paesi in evidenza” insieme a Georgia e Slovacchia, a causa delle molteplici segnalazioni sul peggioramento della situazione giornalistica.

Secondo il rapporto, le problematiche segnalate nel 2023, come le interferenze politiche nella Rai e la cancellazione improvvisa di programmi come quello di Roberto Saviano, non sono state risolte. In particolare, le autorità non hanno risposto agli avvisi riguardanti le nomine politiche alla Rai.

Nel 2024, invece, si segnala che «la combinazione di influenza politica sulla radiodiffusione pubblica e l’uso strategico di cause per diffamazione pone una seria sfida alla libertà mediatica italiana». In particolare, si evidenzia un aumento delle cause legali, sia penali che civili, contro i giornalisti, anche da parte di funzionari del governo.

A giugno del 2024 Fratelli d’Italia ha querelato l’autore di Report Giorgio Mottola e il conduttore Sigfrido Ranucci, per la puntata La mafia a tre teste. A febbraio è stata archiviata la causa per diffamazione contro i due giornalisti presentata dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, per i servizi La Russa dynasty e La ragnatela dei La Russa.

Nelle sue conclusioni, il rapporto consiglia all’Italia di aumentare il finanziamento della Rai per garantirle una maggiore indipendenza. Dal 2019 al 2023 il finanziamento è cresciuto solo del 3 per cento, inferiore all’aumento medio dell’11 per cento nel resto d’Europa.

Fonte: Lettera 43

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