Ciao Flavio, grazie di aver risposto al mio invito per questa intervista a BubinoBlog e ti porto innanzitutto i saluti dello staff e della community!
Hai lavorato per il cinema, il teatro e la televisione, per quest’ultima sia per fiction che show. A quale di queste tre tipologie di lavoro ti senti più vicino e quali sono i loro pregi e difetti?
Televisione, cinema, teatro, fiction… Non per fare il precisino ma ho lavorato anche in radio e l’unica cosa che per me conta, qualunque sia il linguaggio scelto, è la sfida che mi viene proposta. Se mi fa paura e allo stesso tempo mi affascina, accetto. Quindi per me non conta troppo il luogo dove sono chiamato a lavorare, ma conta soltanto il sentirmi “giusto” per il viaggio che sto per affrontare.
Forse non ci sarò riuscito sempre, ma ho cercato fin dagli inizi della mia carriera di non essere in scena a tutti i costi, ma solo quando secondo me, valeva la pena. Continuo ancora adesso, che ho i capelli grigi, a pensare fermamente che la mia carriera l’hanno costruita molto di più i no che ho detto, dei sì che ho pronunciato.
Non so per quanto tempo ancora riuscirò a fare questo mestiere, ma cercherò fino all’ultimo di non essere divorato dal “morbo” del presenzialismo e quindi che sia cinema, radio o teatro di strada proverò ad essere in scena solo quando sarò felice di farlo.
Per anni hai contribuito al successo di Don Matteo, com’è stata quell’esperienza? Un giorno ti piacerebbe ritornare a far parte del cast anche solo come guest star? (altro…)
