CIAO MASCHIO: UN TALK SHOW DIVERSO DAGLI ALTRI, NUNZIA DE GIROLAMO PERFETTA

CIAO MASCHIO: UN TALK SHOW DIVERSO DAGLI ALTRI

La seconda serata, purtroppo, è diventata una fascia quasi anacronistica. Infatti, nell’immaginario collettivo, ha perso quell’importanza che era data tempo fa. Consideriamo anche un fatto che affligge tutta la televisione: ossia una partenza piuttosto tarda dei prime time. Su Canale 5 addirittura si sfiorano le dieci di sera. Tutto ciò fa sì, unito alla durata eccessiva dei programmi, che la seconda serata in concreto non esista più. Gli show anche in Rai, non finiscono prima di mezzanotte e spesso si arriva in un attimo alla mezzanotte e mezza. Quella che, un tempo, era la terza serata ora è la seconda.

A Mediaset dar luce a programmi di seconda serata — l’unica vera eccezione era Costanzo ora scomparso — è solo un ricordo. In effetti, commercialmente parlando, la convenienza nel puntare su unico programma fino alle due di notte non ha eguali; oltretutto con risultati migliori. Per fortuna, in questo scenario viene in soccorso mamma Rai che tra Rai 1 e Rai 2 mette in piedi un buon palinsesto di seconde serate, complice anche la massiccia presenza di fiction. Tra questi, ne troviamo uno particolarmente interessante che è “Ciao Maschio” condotto da Nunzia De Girolamo in onda il sabato, in realtà già domenica.

Il programma si colloca nel genere Talk Show, non potrebbe essere altrimenti. Qui però non possiamo non evidenziare un fattore. Oramai nella tv di oggi, troviamo interviste ovunque: Da “Verissimo” a “Che Tempo Che Fa”, da “Domenica In” a “Porta a Porta”, da “Stasera C’è Cattelan” a “Quarta Repubblica”. Le interviste vanno per la maggiore: naturalmente con registri, toni e argomenti differenti. In questo contesto, “Ciao Maschio” non differisce: anche il programma di Nunzia De Girolamo fa delle interviste la caratteristica principale del format. Tuttavia, guardandolo, ci si accorge che è tutto fuorché banale.

Già il presupposto del programma va controcorrente: oggi che si cerca di dare — segno di un’evoluzione — sempre più spazio alle donne, “Ciao Maschio” invece ha come protagonista il genere maschile che “si spoglia” di fronte alla conduttrice. La forza del programma sta nella totale assenza di femminismo estremo riuscendo implicitamente tramite le interviste, a evidenziare i punti di forza delle donne. Il messaggio, proprio per questo motivo, è ancora più penetrante e forte.

In ogni puntata vengono intervistati tre maschi, i quali innanzitutto dovranno commentare singolarmente i tre aggettivi che si sono dati. Ottima la soluzione per cui la conduttrice si sposta da una parte all’altra dello studio per raggiungere ognuno degli ospiti, con una bella inquadratura che la segue. In conclusione della breve intervista in cui si iniziano a delineare le fisionomie caratteriali dei soggetti, tutti e tre si riuniscono e si giunge ad una intervista collettiva con confronti su tematiche comuni. La puntata è articolata, dominata da una scrittura articolata: succede talmente tanto in 80 minuti che si fatica quasi a ricordare tutto ciò che è successo. Tra il resto, importante il momento con le “Karma B”; ruolo che era ricoperto un tempo da Drusilla.

Un plauso va alla conduttrice, Nunzia De Girolamo. La sua umanità e familiarità nell’approccio con gli ospiti sono un quid per il programma. Gestisce perfettamente la puntata, tutta a braccio con spigliatezza e naturalezza.

Tecnicamente parlando, quest’anno si è rinnovato lo studio risultando ora particolarmente intimo e adatto alla situazione. Ottima la regia come il montaggio. La fotografia è buona, le sagome sono illuminate abbastanza bene anche se manca forse un po’ di tono e il controcampo è quasi assente, anche se c’è la scusante della poca profondità dello studio. Un appunto, per i maniaci della tecnica: poco prima dell’entrata delle “Karma B” viene annebbiato lo studio, tra l’altro male, per utilizzare gli effetti delle luci quando entreranno le due drag Queen; scelta poco condivisibile data la rapidità della scena, si sarebbe dovuto optare per una soluzione diversa non sposandosi bene con uno studio “poco televisivo” qual è quello di “Ciao Maschio”.

Il successo c’è tutto. La prima edizione, come in parte lo scorso anno, non ha regalato particolari ascolti. Infatti, quando andava in onda dopo “Affari Tuoi” che terminava alle 22:30 e quindi scontrandosi nel pieno di “C’è Posta Per Te”, i risultati erano francamente piuttosto bassi: si faticava ad arrivare al 10%. Oggi, nella rivoluzione del sabato sera targata Coletta — in cui Rai 1 è riuscita a trovare prodotti di successo sia con “Tali e Quali” e, ora, con “The Voice Kids” riuscendo a difendersi bene dalla corazzata Mariana — il programma della De Girolamo riesce a ottenere numeri ottimi. Ieri sera, ad esempio, dopo il successo dei “kids” della Clerici, “Ciao Maschio” si è avvicinato al 15%: risultato che, nell’attuale panorama televisivo considerata anche la poco importanza delle seconde serate, è ragguardevole.

In questo contesto, sebbene favorisca molto l’audience in termini percentuali, non si può non riscontrare una certa stonatura con la tipologia di programma, l’orario proibitivo; Ieri, infatti, partito quasi all’una si è concluso oltre le due di notte. Un programma di terza serata a tutti gli effetti. Concludendo, “Ciao Maschio” è un’ottima scoperta. Sa regalare interviste particolari e da un angolo diverso del solito. Nel costruire un programma nuovo basato su interviste, cadere nella banalità era dietro l’angolo ed, invece, è riuscito a differenziarsi dalla massa.

(a cura di Tommaso Ranisi)