LE INTERVISTE DI BUBINO & GIANLU: MARCO LIORNI – DAI PRIMI PASSI CON VERISSIMO (“UN SOGNO”) ALLA CONSACRAZIONE CON LA VITA IN DIRETTA E TUTTI GLI ANEDDOTI SU COME SI PREPARA UNA PUNTATA

Ciao Marco, grazie di aver risposto al mio invito per questa intervista a BubinoBlog e ti porto innanzitutto i saluti dello staff e della community!

Questa stagione è iniziata alla grande e la Vita in Diretta ha riportato Raiuno a primeggiare stabilmente sul concorrente Pomeriggio 5. Come si sta vivendo nel dietro le quinte questo successo, che conferma il già buon andamento dell’anno scorso?

Con serenità e energia, bisogna lavorare duro e con costanza per un quotidiano del genere. E naturalmente con le idee chiare su ciò che si vuole. I risultati di ascolto aiutano, ma poi il lavoro da fare è sempre lo stesso: iniziare a correre appena ti svegli!

Quasi 20 anni fa, correva l’anno 1996, eri l’inviato della prima edizione di Verissimo su Canale 5 con Cristina Parodi e poi hai condotto Verissimo – Sul Posto. Che ricordi hai di quel periodo?

Teneri. Era un momento diciamo ‘da sogno’ per me, perché fin da bambino sognavo di lavorare in tv. C’era tanto da imparare, da fare… Lì ci siamo conosciuti con Cristina, che veniva dal Tg5 ed era già un volto molto noto; il primo anno ero inviato e ho girato continuamente l’Italia potendo conoscerla nelle caratteristiche, nelle tante diversità… bellissimo.

Nel nostro blog ci sono molti appassionati di dati d’ascolto, target e curve. Tu che rapporto hai con l’auditel? Ogni mattina alle 10 festeggi quando escono i dati? Come avete vissuto in trasmissione lo stop auditel o i dati vi arrivavano lo stesso?

Un rapporto costruttivo, sono indicazioni importanti e per certi versi affascinanti. Se le cose sono andate bene ci ‘battiamo il cinque’, ma per noi è ugualmente importante fare bene il programma, nel rispetto del pubblico e senza perdere la nostra identità, ormai definita. I dati li abbiamo conosciuti dopo i 15 giorni di blackout e devo dire che non è male averli in modo periodico!

Qual è la tua giornata tipo quando lavori alla Vita in Diretta?

Il risveglio è con i quotidiani sul tablet, poi figlie a scuola, un po’ di ginnastica, redazione per preparare la puntata, pranzo a mezzogiorno, check prima parte programma, diretta, preparazione della seconda parte, diretta e breve riunione post puntata.

Si nota grande sintonia tra te, Cristina e la squadra di autori, testimoniata anche dalle varie foto postate sui social. Un bel clima che arriva a casa. Ci puoi raccontare qualche curiosità sul dietro le quinte della Vita in Diretta e su come nasce una puntata?

Ah, è anche divertente! Abbiamo le autrici più sensibili che sanno cogliere le cose più commoventi che pescano in rete e quelli più cinici che non vogliono mandarle in onda; ci sono gli autori di spettacolo che snocciolano nomi sui quali si scatenano commenti di tutti i tipi. Gli autori dei gialli sanno invece ogni dettaglio dei casi e ci facciamo discussioni lunghissime. Sarebbe bello avere le telecamere in redazione, anche se non tutto si potrebbe mandare in onda! Ci sono ottimi autori nel programma, persone perbene e di grande esperienza. Inoltre c’è una produzione che non chiude mai, che deve gestire molte dirette, troupe, sale montaggio, ospiti, logistica: un lavoro oscuro e fondamentale. E ancora lo studio 3 di via Teulada, la regia, gli inviati, le sedi regionali e nel mondo… Dovrebbero venire le scolaresche perché è una macchina affascinante.

Hai condotto nel corso della tua carriera tra Mediaset e Rai diversi programmi legati alla religione e alla spiritualità, senza tralasciare “Tra Cielo e Terra” su Marcopolo. Qual è il tuo rapporto con la fede?

Un rapporto del quale preferisco non parlare pubblicamente. Ad eccezione di un episodio di ‘illuminazione’ accaduto a Praglia, uno dei momenti della mia vita ai quali penso nei momenti difficili e che mi aiuta a superarli.

Prossimamente ti vedremo anche in prima serata con “Il Dono” al fianco di Paola Perego. Ci puoi raccontare qualcosa su questa nuova avventura su Rai1?

È un programma di storie intense e coinvolgenti realizzato con modalità di racconto innovative. Io e Paola ci siamo potuti immergere in queste storie andando lì dove sono nate, dove vivono i protagonisti. Poi è stata intrigante la ricerca di persone, da ritrovare a volte senza nemmeno saperne il nome.

Dopo il successo della puntata speciale del sabato, sia per la finale di Sanremo 2015 che per la chiusura dell’Expo di Milano, saranno previsti altri speciali?

Ne abbiamo fatti anche per gli attentati di Parigi, il sabato è uno spazio che in momenti eccezionali si può aprire.

Da Mediaset ti sono arrivate delle proposte o ti senti e ti vedi ormai un uomo al 100% Rai?

Tra non molto dovremo affrontare questo discorso che è importante e lo è ancora di più ora. Io mi vedo bene in Rai, che è un’azienda che si sta riformando e ha tante sfide grandi da vincere.

Grazie dell’intervista e un grande in bocca al lupo per la vita famigliare e professionale!