AMADEUS CON UN PIEDE FUORI DALLA RAI: NON C’ENTRANO I SOLDI MA LA LIBERTÀ

Amadeus è il re indiscusso della tv italiana. Nessuno come lui raccoglie consensi che ci fanno ricordare l’epoca d’oro della tv, eppure in Rai non tutti la pensano così.

I record di ascolti del Festival di Sanremo – per un dato migliore addirittura bisogna andare al 1995 con Pippo Baudo – e di Affari Tuoi che ha fatto rinascere, sistemando la prima serata di Rai1 nelle serate poco performanti, sono sotto gli occhi di tutti.

Con il cambio di governo e un clima così pesante che in Rai forse mai si è respirato – compresa la fuga di vari conduttori e altri che resistono ma vorrebbero andarsene oggi stesso – si è arenata la trattativa per il rinnovo di Amadeus con la tv pubblica.

Pensiamo alle polemiche, tutte politiche, scatenate dall’ultimo Festival e il polverone sollevato dalla Destra sulle parole di Dargen D’Amico e Ghali, con tanto di comunicato urgente di Roberto Sergio fatto leggere in diretta da Mara Venier.

Dagospia insiste su Amadeus ormai con un piede fuori dalla Rai. E non c’è solo Amadeus. Rai News è una polveriera con la redazione che ogni giorno ribolle contro il direttore, accusato di trasformare la rete all news nel fan club di Giorgia Meloni.

La situazione del Tg1 e Tg2 è nota, così come la distruzione di Rai3, occupata dalla Destra che vuole ogni spazio possibile e immaginabile, creando una sorta di regime informativo. E così perso Fazio, Ranucci che si guarda intorno, tocca ad Amadeus?

Una parte dell’azienda spinge per la permanenza di Amadeus ma, sostiene Dagospia e non solo lui, “il problema non sarebbe di natura economico. Lo escludono da più parti. Cosa allontana allora la firma? Sarà una questione di autonomia e libertà?”.

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