STEFANO BINI PRESENTA LE STRADE DEL BENESSERE. POI SU SANREMO 2025: “TRADIZIONE NEI CONTENUTI E IN CONDUZIONE”

Stefano Bini

Stefano Bini torna su BubinoBlog per presentare il suo nuovo progetto televisivo Le Strade del Benessere (Rai Premium) dedicato al mondo termale. L’intervista che segue racconta come sarà la trasmissione… poi qualche domanda extra.

Ciao Stefano, bentornato su BubinoBlog, è sempre un piacere accoglierti per un nuovo progetto televisivo. Debutterà il 7 aprile alle 16:40 circa su Rai Premium Le Strade del Benessere. Cosa ci dobbiamo aspettare concretamente?

Una visione diversa delle stazioni termali, che non sono solo acqua sulfurea ma buon cibo, saune, massaggi, green, storia e cultura. E poi, questo progetto è unico al mondo. Mai in nessun paese era stato costruito un programma televisivo in serialità esclusivamente sulle terme. Non ho scoperto l’acqua calda ma di certo è un programma originale.

Ci puoi dire quali saranno le mete che vedremo nel corso delle puntate? Ci sarà anche la tua amata Toscana?

La mia amata Toscana sarà presente con Terme di Chianciano e Terme di Saturnia. Poi ancora Terme di Castrocaro, Qc Spa of Wonders, Terme di Sirmione e Aquardens terme Verona, che sarà la prima puntata. La prima puntata sarà ricchissima, non a caso partiamo con il parco termale più grande d’Italia.

Qual è stato l’impianto termale che ti è piaciuto di più?

Dicendo questo, farei un torto a tutti. Ad Aquardens terme Verona mi sono divertito tantissimo, che è anche loro core business. Sto già pensando alla seconda stagione, non vedo l’ora.

Ti piacciono le terme?

Come non potrebbero? I miei ultimi due programmi televisivi, Wild Food Maremma su Food Network e Road To Meraviglie su Rai Premium, hanno visto sempre una puntata dedicata alle terme e in entrambi ha riscosso sempre grandissimo successo di ascolti. Mi sono chiesto insieme al team autorale e produttivo, e poi con la Rai, se l’idea di costruire un intero programma sulle stazioni termali potesse funzionare. Da parte di tutti, c’è stato un grande entusiasmo e così siamo partiti. Mio padre ha lavorato per anni a Terme di Saturnia, quindi per me un ritorno a casa e al contempo un rincorrere i miei sogni, quella carriera radiofonica e televisiva che è la mia “strada” ma che non può farmi dimenticare tutte le sfumature del paese più bello del mondo. Sono appassionato di tutto ciò che ritengo essere patrimonio prezioso ed imperdibile della nostra penisola, dove storia, cultura, cibo, profumi e benessere s’intrecciano per dare vita a quello che ci rende famosi nel mondo. Credo che sia un dovere ed una responsabilità tramandare anche tutto ciò che non è strettamente culturale ma che ha tanto da offrire come le strutture termali, consegnando questo patrimonio alle generazioni future affinché lo valorizzino. Il mio “invito al viaggio tra le terme” è per chiunque abbia la curiosità di conoscere meglio questa nostra ricchezza.”

Quindi, se non abbiamo capito male, vedremo sì le terme, ma anche qualcosa sulla ristorazione dell’impianto termale?

La ristorazione in queste strutture è un tema preponderante. Ognuna, a suo modo, ha un’offerta food che ingolosisce il cliente, sia essa cucina o a buffet. Certo, non ti puoi aspettare gli spaghetti all’amatriciana ma neppure il brodino. Trovi ricette del benessere che fanno bene a corpo e mente.

Potrebbe diventare uno spin-off di Linea Verde? Linea Verde Terme? (scherzosamente)

Tu scherzi ma la tv è in primis contenuti e business, e se Le Strade del Benessere funzionasse, la Rai avrebbe più di un motivo per testare su Rai1 una situazione del genere. Qui la speranza sarebbe una, ovvero che mi chiamassero in conduzione per questo segmento.

Ci sono già nuovi progetti televisivi in corso?

Oltre a Le Strade del Benessere, mi sto godendo il successo su Rai Isoradio con Aggiungi un posto in macchina, che accompagnerà i radioascoltatori fino a giugno. Per quanto concerne la tv, sto preparando la seconda edizione di Road To Meraviglie che, come lo scorso anno, racconterà tutti quei paesini italiani troppo spesso dimenticati ma che hanno millenni di storia da raccontare, sia sotto il profilo culinario che culturale. È un momento molto felice, grazie certamente ad una squadra produttiva che mi segue con entusiasmo e alla Rai che mi dimostra tanta fiducia. E poi, c’è un progetto per Rai Play.

Parliamo per un attimo di Sanremo 2025. La notizia è che Amadeus non condurrà più il Festival. Intanto ti chiediamo se hai mai parlato o lavorato con Amadeus, o se vorresti lavorare con lui, e chi vedresti bene alla conduzione.

Non ho mai lavorato con Amadeus ma è oggettivamente un presentatore da cui prendere esempio. È una generazione sopra di me e, dal Festivalbar a L’Eredità, fino a Sanremo, l’ho sempre visto come un esempio, come anche Gerry Scotti, Carlo Conti, Paolo Bonolis, Piero Chiambretti o Raimondo Vianello, con cui parlavo spesso in quel di Milano2. Ovvio che vorrei lavorare con lui, magari come autore perché in poche occasioni abbiamo visto in televisione due conduttori uomini, anche se il duo Perego-Ventura potrebbe fare scuola. Il post Amadeus per il Festival è complicato ma le soluzioni ci sono, basta mettersi ad un tavolo e pensare bene. Alessandro Cattelan, affiancato ogni sera da un big Rai e Mediaset, non lo vedrei male. O ancora, Paolo Bonolis e Cristina D’avena. Chi guarda il Festival vuole tradizione nei contenuti e in conduzione, mentre la contemporaneità deve spettare più alle canzoni.

Un consiglio che ti senti di dare a chi vorrebbe lavorare in televisione?

Sarò brutale ma quando si dice “in tv c’è spazio per tutti” non è vero e chi lo esclama sa di mentire ed è consapevole di avere il fondoschiena al caldo. Il mestiere della tv, sia esso autorale o di conduzione, non s’improvvisa perché hai una responsabilità verso il telespettatore. La gavetta è fondamentale ma non c’è preparazione tecnica che tenga, per fare questo mestiere ci nasci, ti fai le ossa sul campo, dalle piccole tv e radio locali agli eventi fino poi ai programmi più importanti in broadcaster nazionali e internazionali. In sintesi, una scuola di dizione non ti rende speaker, come fare la valletta non ti rende automaticamente una conduttrice. C’è tanto altro e questo altro sia chiamano entusiasmo, passione e dedizione.

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