AMADEUS E QUEI “NO” ALLA DESTRA: POVIA, HOARA BORSELLI E IL PRANZO CON INSEGNO

“Ferita profonda, strappo insanabile”. Amadeus lascia la Rai perché stufo delle ingerenze della Destra che stanno emergendo in queste ore e che dipingono un quadro non idilliaco a Viale Mazzini.

Dopo i record di ascolti e incassi pubblicitari (quasi 100 milioni di euro entrati nelle casse Rai, riferisce il Corriere) di Sanremo e di Affari Tuoi – diventato indispensabile in un palinsesto pieno di repliche e di risultati sottotono – Amadeus si aspettava dall’Azienda totale autonomia e libertà.

Il Corriere con un esclusivo reportage di Renato Franco parla infatti di “imposizioni sugli ospiti da chiamare” nei suoi programmi e di imporgli di fare “il giro di tutti gli studi Rai – in questo caso lui come ospite – per dare luce a trasmissioni che magari sono in difficoltà”. E così si è rotto qualcosa.

“Amadeus non si sente né capito né protetto”, si sottolinea. Le prime crepe risalgono a prima dell’ultimo Festival di Sanremo. Dalla richiesta di inserire Povia (vicino alla Lega) nel cast dei cantanti in gara alla pretesa di infilare Hoara Borselli (area Fratelli d’Italia) in qualche modo come ospite.

E ancora il tentativo di Fratelli d’Italia di affiancargli Mogol come direttore artistico a Sanremo. Amadeus ha respinto queste e altre richieste con determinazione. In mezzo anche un pranzo con Pino Insegno per dargli una sorta di pubblica benedizione e legittimazione per il rientro in Rai.

Il Corriere parla di diplomazie al lavoro e di un rialzo al cachet in extremis. Martedì ci sarà l’incontro tra Amadeus e il dg Giampaolo Rossi. Di certo perdere prima Fazio e poi Amadeus (e ci sono altri che si guardano intorno) è un danno di immagine ed economico per la Rai di Giorgia Meloni.

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