RAI: LE 15 TELEFONATE INFUOCATE TRA I VERTICI SENZA UN ACCORDO E L’IRA DI MELONI

RAI: LE 15 TELEFONATE INFUOCATE TRA I VERTICI SENZA UN ACCORDO E L'IRA DI MELONI

Che in Rai ci sia un problema ai piani alti è sempre più evidente. Un dirigente dice una cosa e poco dopo viene smentito dalla nota di un altro dirigente. Lo sbando con la vicenda Scurati ha raggiunto il suo apice.

L’amministratore delegato Roberto Sergio, il democristiano, e il direttore generale Giampaolo Rossi, il meloniano, non sono riusciti a trovare una linea comune per affrontare il caso nonostante 15 telefonate.

Sergio “le ha contate”, sottolinea il Corriere della Sera in un reportage che segue ad uno sfogo di Sergio sul gelo calato a Viale Mazzini. E infatti non è uscito nessun comunicato congiunto come si è soliti fare.

Ci sono le polemiche sulla cancellazione del monologo di Scurati su Rai3, prima legata al cachet e poi come evidenziato dal documento Rai mostrato da Repubblica per mere questioni editoriali (leggi censura).

“Io cerco di far capire ai miei amici che così l’azienda va a sbattere, ma è tutto inutile”, dice oggi Roberto Sergio al Corriere, all’indomani di una giornata nera per la Rai, chi la governa e il pubblico disorientato.

Sergio, che in origine si sarebbe dovuto scambiare di ruolo con Rossi per rimanere entrambi ai comandi in Rai, parla di qualcuno che “vuole distruggere la Rai”. Il rapporto tra ad e dg è dunque arrivato al capolinea?

Perché “gli amici che non capiscono”, citati vagamente da Sergio, sono essenzialmente Rossi e il suo entourage. La stessa Giorgia Meloni, riferiscono più fonti, sarebbe nera per quei dirigenti più meloniani dell’originale.

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